martedì 25 marzo 2014

Angoscia


Munch screamLa nozione di angoscia fu introdotta a metà del secolo scorso dal danese Sòren Kierkegaard ed è stata ripresa dal esistenzialismo moderno.

Nel concerto dell'angoscia Kierkegaard chiarì che si tratta di un sentimento diverso dalla paura, timore e dall'ansia (emozioni che presuppongono sempre un motivo determinato); l'angoscia non si riferisce a qualcosa di preciso, non dipende da un pericolo reale, ma è una disperazione senza motivo apparente: è lo stato emotivo dell'uomo quando riflette sulla sua situazione nel mondo.

Questo senso doloroso dell'esistenza è una componente non accessoria ma essenziale è ineliminabile dalla spiritualità umana:” non troverà nell'animale perché esso, nella sua natura, non è determinato come spirito” e per lo stesso motivo sarà minore nell'individuo dotato di una debole spiritualità.

L'angoscia è la conseguenza di una condizione umana strutturata dalla categoria della possibilità, nozione che Kierkegaard introdusse in opposizione polemica a quella di necessità che fonda il sistema Hegeliano. L'uomo concreto, l'individuo, lungi dall'essere una pedina necessaria di un sistema onnicomprensivo, è perennemente esposto alla nullificazione dei propri progetti. Ogni individuo ha una propensione a progettare il futuro, scegliere decidere ma, per quanto si sforzi di essere costruttivo, insita in ogni progetto umano la possibilità di realizzarsi o non realizzarsi, oltre e indipendentemente da ogni buona volontà. Nel mondo dei desideri e degli eventi umani la possibilità più favorevole non ha più speranze di riuscita di quella più tragica, facevano notare Kierkegaard.

L'angoscia nasce proprio da questa consapevolezza; essa è” la realtà della libertà, la possibilità della libertà”. Per questi motivi la luce riguarda sempre il futuro: il passato infatti può essere fonte di afflizione solo nell'eventualità di una sua ripetizione; una colpa passata e fonte d'angoscia solo se non è veramente passata, nel qual caso genera solo il pentimento.

 

 
La riflessione di Kierkegaard ha influenzato la cultura moderna al di là del pensiero filosofico, ispirando l'intero settore della letteratura e della drammaturgia, soprattutto scandinave.

Nella filosofia contemporanea la nozione Kierkegaardiana di angoscia è stata ripresa da Heidegger, che su di essa ha impegnato la sua analisi dell'esistenza(Da-sein). Per Heidegger l'angoscia e il sentimento che accompagna l'esistenza autentica, propria dell'individuo che assume la consapevolezza (tanto evidente quanto inaccettabile per la psiche) di essere per la morte.

 

Il concetto di angoscia è centrale nella poetica del pittore norvegese Munch (l'urlo) si riferisce a un momento realmente vissuto dall'artista:” camminavo lungo la strada con due amici, quando il sole tramontò. Il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di terrore. Sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura”. Munch  rimase ossessionato dall'episodio al punto da produrre più di 50 varianti pittoriche e grafiche di quest'opera.


mercoledì 19 marzo 2014

my fucking drawings

I my fucking drawings si trattano  di una ricerca nell'interno (dal greco "esoterikos") del proprio "io", che spesso è più misterioso a noi stessi che agli altri; un segreto mistero inaccessibile ad ogni conoscenza umana.
La bellezza e la poesia di questi semplici punti di incontro è una delle caratteristiche dell'artisticità, superando ogni contraddizione, sembra avere il sentimento e il cuore astratti e la ragione figurativa   riflettono una tensione spirituale di stampo orientale, da società multiraziale, da cultura universale della comunicazione (non più est contro ovest, bianco contro nero).Dei disegni carichi di mistero e di magia, interessata al metafisico e all'aspetto emotivo della rappresentazione destinata a provocare uno shock nell'osservatore.La realtà e la forza linguistica delle opere di Marco Urru sono quelle di tentare di rappresentare i misteri e l'interiorità dell'individuo, perché il sentimento si può misurare soltanto con le emozioni dei sensi (nel nostro caso la vista).

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